incentivi per aziende
Nel 2025, il governo italiano ha confermato e rafforzato diversi incentivi volti a sostenere l’installazione di impianti fotovoltaici per famiglie e privati. Questi strumenti rendono l’investimento nell’energia solare ancora più conveniente, promuovendo l’autosufficienza energetica e la sostenibilità ambientale.
Di seguito trovi l’elenco dei principali incentivi disponibili nel 2025 per chi desidera installare un impianto fotovoltaico a casa.
- PIANO TRANSIZIONE 5.0
- DECRETO ENERGY RELEASE
- COMINITA' ENERGETICHE
- NUOVA SABATINI
- BANDI REGIONALI
- BANDO PARCO AGRISOLE
PIANO TRANSIZIONE 5.0
Il piano transizione riguarda il credito d’imposta che incentiva l’investimento in moduli fotovoltaici e tecnologie digitali/energetiche per imprese. Le aliquote vanno dal 35% al 45% del costo, in base alla riduzione dei consumi energetici o processi produttivi, ulteriormente incrementate fino al 140‑150% per moduli ad alta efficienza Made in UE.
Con il Piano Transizione 5.0, le aziende possono beneficiare di:
- Contributo a fondo perduto sotto forma di credito d’imposta
- Rimborso fino al 45% delle spese sostenute (fino a 50 milioni di euro per beneficiario)
- Sostegno mirato alla transizione green e digitale, basato sui pilastri del Piano Transizione 4.0 ma con una marcia in più.
L’investimento deve essere riportato nella dichiarazione IVA e nel bilancio tra il 2024 e il 2025; non è più richiesta certificazione energetica preventiva nei casi più semplici
Tutte le imprese di qualsiasi dimensione, settore e forma giuridica che investono in tecnologie innovative e sostenibili.
Il beneficio è riconosciuto come credito d’imposta utilizzabile in compensazione dei tributi e contributi previdenziali tramite modello F24.
Il Piano Transizione 5.0 permette di recuperare fino al 67% del costo sostenuto per l’installazione di impianti fotovoltaici, incentivando l’adozione di moduli ad alta efficienza energetica. Questo incentivo favorisce inoltre investimenti tecnologici innovativi, promuovendo la sostenibilità e la transizione energetica all’interno delle imprese.


Risparmio significativo:
recupero fino al 67% dei costi sostenuti per l’investimento in impianti fotovoltaici
Migliorare la competitività aziendale
promozione per investimenti tecnologici innovativi
Massimizzare la produzione energetica:
massimo rendimento grazie a tecnologie efficienti e moduli di alta qualità.
Contributo alla sostenibilità ambientale:
favorendo la transizione energetica green delle imprese.
Comunità Energetiche

Le comunità energetiche rappresentano un modello innovativo in cui gruppi di utenti, come imprese, cittadini o enti locali, collaborano per produrre, condividere e utilizzare energia da fonti rinnovabili. Questo approccio favorisce una gestione più efficiente delle risorse energetiche, riduce i costi complessivi per i partecipanti e aumenta l’autonomia energetica del territorio.
Il Decreto CACER del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (24 gennaio 2024) ha stanziato 2,2 miliardi di euro per promuovere la nascita di Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) nei comuni italiani, ora estesi anche a quelli con fino a 50.000 abitanti (decreto del 16 maggio 2024).
Le aziende e le comunità energetiche localizzate in comuni con meno di 5.000 abitanti e connesse alla stessa cabina primaria possono accedere a un contributo a fondo perduto pari al 40% delle spese sostenute, recuperabile in meno di un anno dall’avvio del progetto. Partecipare a una Comunità Energetica rappresenta un passo concreto verso una gestione sostenibile e collaborativa dell’energia.
Il cuore della comunità energetica è la condivisione dell’energia: l’energia prodotta dagli impianti fotovoltaici che non viene consumata direttamente dall’azienda viene immessa in rete e venduta al GSE. Se però questa energia viene utilizzata in tempo reale dagli altri membri della comunità, si trasforma in “energia condivisa”, che gode di un incentivo dedicato per 20 anni.
La partecipazione alla comunità non richiede il cambio di fornitore e prevede un minimo di due soggetti: un produttore (prosumer) e un consumatore (consumer).
Impianti fotovoltaici per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.
Sistemi di accumulo dell’energia per migliorare l’autoconsumo e la gestione dei picchi di domanda.
Infrastrutture per la gestione e condivisione dell’energia all’interno della comunità (smart grid, sistemi di monitoraggio).
Opere e installazioni necessarie per la connessione e l’integrazione degli impianti.
piccole e medie imprese che partecipano alla comunità energetica.
Costituzione di una comunità energetica formata da almeno 3 soggetti (imprese, cittadini, enti pubblici o privati).
Localizzazione degli impianti all’interno di uno stesso territorio o Comune, in genere con priorità per Comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti.
Presentazione di un progetto che dimostri la capacità di gestione condivisa e sostenibile dell’energia prodotta.
Rispetto delle normative ambientali, tecniche e di sicurezza vigenti.
Le spese ammissibili sono coperte da un contributo a fondo perduto fino al 40%, nel rispetto dei seguenti massimali per potenza installata:
- 1.500 €/kW per impianti fino a 20 kW
- 1.200 €/kW da 20 a 200 kW
- 1.100 €/kW da 200 a 600 kW
- 1.050 €/kW da 600 a 1.000 kW
Chi consuma l’energia prodotta dalla CER riceve, per 20 anni, un ulteriore incentivo economico:
- 0,11 €/kWh per CER
- 0,10 €/kWh per Gruppi di Autoconsumo
Chi riceve il 40% di contributo ottiene la tariffa dimezzata
Nel 2025, le comunità energetiche rappresentano un’opportunità concreta per aziende e cittadini di collaborare nella produzione e condivisione di energia pulita. Grazie a incentivi mirati e tecnologie sempre più efficienti, queste realtà favoriscono la riduzione dei costi energetici, aumentano l’autonomia e promuovono uno sviluppo sostenibile e partecipativo sul territorio.

decreto energy release
Il Decreto Energy Release è una misura governativa che mira a favorire l’efficienza energetica e la produzione di energia da fonti rinnovabili nelle imprese.
Il decreto prevede incentivi e agevolazioni per accelerare la transizione verso un sistema energetico più sostenibile, riducendo i costi e le emissioni di CO₂.
Le aziende possono beneficiare di contributi a fondo perduto, crediti d’imposta e strumenti di finanziamento per investire in tecnologie innovative come impianti fotovoltaici, sistemi di accumulo e soluzioni di efficienza energetica.
Il decreto sostiene inoltre la diffusione di comunità energetiche e sistemi di condivisione dell’energia, promuovendo modelli collaborativi tra imprese e territori.
- Impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili (fotovoltaico, eolico, biomasse).
- Sistemi di accumulo e tecnologie per la gestione intelligente dell’energia.
- Interventi di efficientamento energetico e riduzione dei consumi aziendali.
- Infrastrutture per la connessione e lo scambio di energia all’interno di comunità energetiche.
Imprese di qualsiasi dimensione e settore che intendono investire in tecnologie green.
Presentazione di un progetto dettagliato con obiettivi chiari di riduzione energetica e sostenibilità.
Rispetto delle normative ambientali e di sicurezza.
Eventuale costituzione o partecipazione a comunità energetiche per accedere a specifici incentivi.
Entro 20 anni, l’impresa energivora che riceve l’incentivo e installa un impianto fotovoltaico per soddisfare il proprio fabbisogno energetico industriale dovrà restituire l’energia anticipata al costo effettivamente sostenuto.
Piccole, medie e grandi imprese di tutti i settori produttivi.
Cooperative e consorzi che operano nel campo dell’energia rinnovabile.
Enti pubblici e soggetti privati che promuovono iniziative di sostenibilità energetica.

Nuova Sabatini Capitalizzazione

La Nuova Sabatini è un incentivo pubblico pensato per agevolare le imprese nell’acquisto di beni strumentali, inclusi impianti, macchinari e attrezzature tecnologiche, con particolare attenzione a quelli che migliorano l’efficienza energetica e favoriscono la sostenibilità, come gli impianti fotovoltaici.
Questo strumento permette alle aziende di accedere a finanziamenti a condizioni vantaggiose e di ricevere un contributo a fondo perduto che riduce il costo complessivo dell’investimento, incentivando l’innovazione e la transizione ecologica.
Acquisto di impianti e macchinari nuovi di fabbrica, inclusi quelli per la produzione di energia da fonti rinnovabili (fotovoltaico, eolico, biomasse).
Attrezzature e tecnologie per migliorare l’efficienza energetica e la gestione dei consumi.
Sistemi di accumulo e dispositivi per ottimizzare l’uso dell’energia.
Investimenti materiali strettamente funzionali all’attività produttiva dell’impresa.
Piccole, medie e grandi imprese di tutti i settori produttivi.
Imprese che intendono investire in tecnologie per la produzione di energia da fonti rinnovabili o per l’efficientamento energetico.
Imprese regolarmente costituite e attive in Italia.
Imprese di qualsiasi dimensione, con sede operativa in Italia.
Presentazione di un progetto di investimento coerente con l’attività aziendale e le finalità di efficienza e sostenibilità.
Capacità di accedere a un finanziamento bancario o leasing per coprire l’investimento.
Rispetto delle normative tecniche e ambientali.
Il finanziamento deve essere finalizzato all’acquisto di beni strumentali nuovi e funzionali all’attività produttiva.
Il contributo a fondo perduto riguarda gli interessi sul finanziamento e viene calcolato in base alla durata e all’importo del prestito.
È obbligatorio mantenere gli investimenti e i beni acquistati per un periodo minimo previsto (solitamente 3-5 anni).
Il mancato rispetto delle condizioni può comportare la revoca del contributo.
La Nuova Sabatini offre numerosi vantaggi alle imprese che intendono investire in tecnologie innovative e sostenibili. Grazie a questo incentivo, le aziende possono accedere a finanziamenti a condizioni agevolate, riducendo significativamente il costo degli investimenti grazie a un contributo a fondo perduto sugli interessi del prestito. Questo permette di migliorare la competitività aziendale, favorendo l’ammodernamento degli impianti e l’adozione di soluzioni energetiche più efficienti e rispettose dell’ambiente. Inoltre, la Nuova Sabatini sostiene la transizione ecologica, aiutando le imprese a ridurre i consumi energetici e le emissioni, con un impatto positivo sia sul bilancio economico sia sull’impronta ambientale.
bandi regionali
I Bandi Regionali sono strumenti di incentivazione promossi dalle Regioni italiane per sostenere le imprese nel percorso di innovazione tecnologica, efficienza energetica e sostenibilità ambientale.
Questi bandi offrono contributi economici, a fondo perduto o finanziamenti agevolati, per supportare progetti di investimento mirati all’adozione di tecnologie pulite, alla riduzione dei consumi energetici e al miglioramento delle performance produttive.
- Monitorare la pubblicazione dei bandi regionali relativi all’installazione di impianti fotovoltaici industriali.
- Preparare la documentazione tecnica ed economica richiesta, inclusi piani di investimento e certificazioni.
- Presentare la domanda tramite le piattaforme online regionali entro i termini indicati.
- Attendere l’esito dell’istruttoria e l’eventuale concessione del contributo.
- Realizzare gli interventi e inviare la rendicontazione per ricevere il finanziamento o il contributo a fondo perduto.

bando parco agrisole


Il Bando Parco Agrisole è un’iniziativa dedicata a sostenere le imprese agricole nella transizione verso un modello produttivo più sostenibile e a basso impatto ambientale. Questo bando promuove l’installazione di impianti fotovoltaici e sistemi di accumulo dedicati alle aziende del settore agricolo, con l’obiettivo di favorire l’autoproduzione energetica da fonti rinnovabili e di migliorare l’efficienza energetica delle attività agricole.
Grazie al Bando Parco Agrisole, le aziende agricole possono accedere a contributi a fondo perduto o a finanziamenti agevolati, che permettono di ridurre significativamente i costi iniziali degli investimenti, sostenendo così la crescita di una agricoltura più verde e competitiva.
Acquisto di impianti e macchinari nuovi di fabbrica, inclusi quelli per la produzione di energia da fonti rinnovabili (fotovoltaico, eolico, biomasse).
Attrezzature e tecnologie per migliorare l’efficienza energetica e la gestione dei consumi.
Sistemi di accumulo e dispositivi per ottimizzare l’uso dell’energia.
Investimenti materiali strettamente funzionali all’attività produttiva dell’impresa.
Aziende agricole di ogni dimensione, comprese le piccole e medie imprese agricole.
Cooperative agricole e consorzi che operano nel settore agroalimentare.
Imprenditori agricoli singoli e associati regolarmente registrati.
Imprese agricole e imprese operanti nel settore agroalimentare con sede operativa nella regione o area di riferimento del bando.
Progetti che promuovono la sostenibilità e la riduzione dei consumi energetici.
Rispetto delle normative ambientali e di sicurezza previste per le attività agricole.
Possesso di regolare iscrizione al registro delle imprese agricole o equivalenti.
Installazione di impianti fotovoltaici su strutture agricole e terreni aziendali.
Sistemi di accumulo energetico abbinati agli impianti fotovoltaici per l’ottimizzazione dell’uso dell’energia.
Interventi di efficientamento energetico correlati alle attività agricole (es. pompe di irrigazione, sistemi di climatizzazione, macchinari a basso consumo).
Tecnologie per la gestione intelligente dell’energia e monitoraggio dei consumi.
Per richiedere l’incentivo del Bando Parco Agrisole, è importante innanzitutto verificare la pubblicazione ufficiale del bando e leggere con attenzione tutti i requisiti e le condizioni previste. Successivamente, occorre preparare tutta la documentazione necessaria, che comprende piani di investimento dettagliati, preventivi, certificazioni e dati aziendali aggiornati. La domanda va poi presentata attraverso la piattaforma digitale indicata dal bando, rispettando le scadenze stabilite.
Durante il processo, potrebbe essere richiesta la partecipazione a eventuali fasi di valutazione o l’integrazione di documenti aggiuntivi. Infine, una volta ottenuta l’approvazione, è necessario realizzare gli investimenti previsti e presentare la rendicontazione finale per poter ricevere il contributo.